Andrea Meccia

I resti del velivolo sono lì, rimessi insieme con cura e delicatezza. Ci puoi girare attorno quante volte vuoi. Lo sguardo non li mollerebbe per un secondo. Ma il tempo per respirarli, per farli entrare dentro l’anima scivola verso l’infinito. I secondi scorrono scanditi dalle 81 luci che “si accendono e si spengono al ritmo di un respiro”. Così ha voluto l’artista Christian Boltanski. Ma ciò che ti toglie il fiato sono le 81 voci che si rincorrono alle tue spalle. Frammenti di vita quotidiana si intrecciano. Impossibile ascoltarle e intercettarle tutte. Ma provare a trascriverle su un taccuino è un esercizio di ascolto straordinario. Il punto di incontro tra l’essenza della vita nella sua quotidianità e la follia della Storia nei suoi progetti imperscrutabili.

Eccone alcune.
“Vorrei tornare a Parigi quest’estate”
“Da quando è morto Roberto non ho più … Read the rest

Maria Sabattini

Museo di Ustica
Mi trovo tra le mani della mia proprietaria una ragazza di quindici anni di nome Arianna. Io sono il suo diario segreto, in ogni mia pagina c’è il racconto della sua giornata. Sta proprio scrivendo quando ad un certo punto si sente un grande scoppio e poi solo buio e polvere.
Quando mi risveglio mi sento bruciare in diverse parti molte pagine sono totalmente carbonizzate e non sento più il calore affettuoso delle mani di Arianna, sono solo. Nessun rumore solo ogni tanto uno scoppiettio di carta, mi rendo conto che la vita di Arianna è stata spazzata via non solo fisicamente ma anche del suo mondo scritto non si legge più nulla, sono insignificante un diario segreto che non ha più pagine ma almeno la segretezza l’ho mantenuta, nessuno leggerà mai quello che lei scriveva. Non … Read the rest

Clarissa Cavazzuti

USTICA
Il sole esplode in un secondo
e tu lo sai
tu sai cosa vuol dire fine
sai cosa vuol dire paura
non sai dell’angoscia
non la hai provata
non hai avuto tempo
il tempo che ti hanno strappato
spietatamente rubato
ed il mare si è tinto
del nero del tuo terrore
lo ha nascosto
ma nemmeno lui
nella sua immensità
ha saputo spegnere
il tuo grido.

DC-9
il volto impresso nel vetro
è solo lì che rimane
mentre i sogni si spengono
e la vita si spezza
mentre tutto perde significato
tutto quello che era
appassisce
appassisce la vita
ma la luce non si spegne
brilla e scompare nel mare
vita che urla
vita che chiede
chiede verità
chiede di sapere
ma non avrà risposta
perché il mare è fondo
nero,
solo,
nessuna voce arriva sul fondo del mare.… Read the rest

Giuseppe Zanzarelli

27 Giugno 1980
Quelle voci che si prendevano le mie lacrime
mentre camminavo lungo un percorso definito,
tornavo indietro, osservavo, e quelle voci erano lì,
per ogni passo una paura diversa.
Pensieri di vita giornaliera, vissuta
e che il mare ha fermato una sera di giugno,
parole impresse in polaroid senza sorrisi,
nascoste in rotaie ormai in disuso.
Voci, voci, e ancora voci, brividi
e soprattutto ricordi naufragati, corpi senza dimora,
una carcassa recuperata, ricomposta,
la mia anima che diviene la scheggia impazzita.
Quelle ali che non disegnano più il futuro,
il ticchettare della lampadine che cadenzano i respiri,
e quei resti racchiusi in bauli neri come quella notte,
in cui le stelle erano chissà dove, e faceva caldo, si respirava la morte.
E tutto attorno il silenzio di sguardi disorientati
e non trovo le parole imbrigliate in reti di … Read the rest